Educazione bancaria

Spesso nel mondo bancario capita di imbattersi in termini economici non alla portata di tutti, termini che invece sono importanti per comprendere davvero a pieno il significato dei contratti od anche solo delle semplici proposte contrattuali o dei rendiconti. In quest’ottica è essenziale aggiornarsi in continuazione capirne il significato e farli entrare nel nostro bagaglio culturale. A tal fine mettiamo a Vostra disposizione un po’ di termini economici ricorrenti.

Accordi europei di cambio (AEC) (vedi anche: Accordo di Basilea-Nyborg e Banda di oscillazione) Accordi, nell’ambito dello SME, che fissavano i limiti massimi di oscillazione bilaterale consentiti ai cambi di mercato. Partecipavano agli accordi il marco tedesco, il franco francese, la lira italiana, la peseta spagnola, il fiorino olandese, il franco belga e quello lussemburghese, lo scellino austriaco, l’escudo portoghese, la corona danese, il marco finlandese, la sterlina irlandese, la peseta spagnola, la dracma greca. La partecipazione della sterlina inglese è stata sospesa il 17 settembre 1992.

Accordo di Basilea-Nyborg

Accordo concluso nel settembre del 1987 dai ministri finanziari e dai governatori delle banche centrali della Comunità europea per aggiornare gli Accordi di cambio dello SME (vedi: Accordi europei di cambio). Esso prevedeva: il rafforzamento delle procedure di sorveglianza congiunta sul mercato dei cambi; una disponibilità a utilizzare più ampiamente la banda di fluttuazione e un uso più pronto e flessibile dei tassi d’interesse, oltre agli interventi sul mercato dei cambi, per scoraggiare la speculazione; maggior flessibilità delle condizioni e dei termini di ripagamento dei debiti tra le banche centrali, derivanti dal finanziamento degli interventi nell’ambito della credit facility a brevissimo termine; la possibilità di utilizzare quest’ultima anche per finanziare gli interventi intramarginali.

Amministrazioni pubbliche

Il settore raggruppa, secondo il criterio della contabilità nazionale, le unità istituzionali le cui funzioni principali consistono nel produrre servizi non destinabili alla vendita e nell’operare una redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese. Il settore è suddiviso in tre sottosettori: Amministrazioni centrali, che comprendono le amministrazioni centrali dello Stato e gli enti economici, di assistenza e di ricerca, che estendono la loro competenza su tutto il territorio del paese (Stato, organi costituzionali, Cassa DD.PP., Anas, gestione delle ex Foreste demaniali, altri); Amministrazioni locali, che comprendono gli enti pubblici la cui competenza è limitata a una sola parte del territorio. Il settore è articolato in 5 sottosezioni: a) enti territoriali (Regioni, Province, Comuni), b) aziende sanitarie locali, c) ospedali pubblici , d) enti di assistenza locali (università e istituti di istruzione universitaria, opere universitarie, istituzioni di assistenza e beneficenza, altri), e) enti economici locali (camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, enti provinciali per il turismo, istituti autonomi case popolari, enti regionali di sviluppo, comunità montane, altri); Enti di previdenza, che comprendono le unità istituzionali centrali e locali la cui attività principale consiste nell’erogare prestazioni sociali finanziate attraverso contributi

generalmente di carattere obbligatorio (INPS, INAIL, INPDAP e altri).

Back-up facilities

Linee di credito bancario concesse a sostegno dell’emissione di titoli. Il principale esempio è

costituito dalle note issuance facilities (vedi).

Banca centrale

Fino allo scorso anno venivano classificati all’interno del settore istituzionale Banca centrale

sia la Banca d’Italia sia l’UIC; i relativi dati facevano riferimento al bilancio consolidato delle

due unità. In seguito al riordino dell’UIC (D.lgs. 26.8.1998, n. 319) e della conclusione del

processo di trasferimento delle sue riserve alla Banca d’Italia, l’UIC è stato riclassificato

all’intero del settore degli Ausiliari finanziari (vedi: Settori istituzionali), in accordo con le

definizioni del SEC 95; questo prevede un unico settore istituzionale per le Istituzioni

finanziarie monetarie (vedi), nell’ambito del quale ricade la Banca centrale. Dal dicembre

1998 è classificata nel sottosettore Banca centrale la sola Banca d’Italia.

Banca centrale europea (BCE) (vedi anche: Istituto monetario europeo e Sistema europeo di

banche centrali)

Istituita nel giugno 1998 e avente personalità giuridica, assicura – direttamente o per il

tramite delle banche centrali nazionali – lo svolgimento dei compiti assegnati all’Eurosistema

(vedi) e al SEBC.

Base monetaria

Circolante e riserve bancarie.

Benchmark

Generalmente è il titolo più trattato all’interno di una categoria omogenea di titoli, ad

esempio quella dei titoli decennali a tasso fisso.

Bid-ask spread (vedi: Differenziale lettera-denaro)

Bilancia dei pagamenti

Schema contabile che registra le transazioni economiche intervenute in un dato periodo tra i

residenti e i non residenti di un’economia. Per residente in un’economia si intende ogni

persona fisica o giuridica il cui centro di interessi economici risieda, su base non temporanea,

in quella economia. Le transazioni economiche si sostanziano nel passaggio di proprietà di

risorse sia reali (beni, servizi, redditi) sia finanziarie: in quest’ultimo caso, esse originano una

variazione delle attività o passività finanziarie dei residenti verso l’estero. La bilancia dei

pagamenti è fondata sul principio della partita doppia: ogni transazione dà origine a due

registrazioni di eguale importo ma di segno contrario. Quando un residente esporta all’estero

beni e servizi, o quando la transazione determina un aumento delle passività o una riduzione

delle attività verso l’estero dei residenti, si ha una registrazione con segno positivo (crediti);

nei casi opposti si ha una registrazione con segno negativo (debiti). La somma algebrica delle

registrazioni risulta quindi, per definizione, sempre uguale a zero.

Bilancio statale di cassa

Considera tutte le entrate effettivamente versate al bilancio e le spese effettivamente pagate

dal bilancio nel corso dell’anno, sia che si riferiscano ad accertamenti o impegni dell’esercizio

finanziario corrispondente all’anno in esame, sia che riguardino quelli degli esercizi

precedenti.

Bilancio statale di competenza

Considera tutte le entrate accertate e le spese impegnate nel corso dell’esercizio,

prescindendo dal fatto che siano riscosse o pagate nell’anno stesso o successivamente.

BOT (Buoni ordinari del Tesoro)

Titoli di Stato privi di cedole, emessi con scadenze di 3, 6 e 12 mesi. Dal 10 gennaio 1999

sono denominati in euro.

Broker

Intermediario il cui ruolo è quello di mettere in comunicazione due controparti senza alcuna

assunzione di rischio.

BTE (Buoni del Tesoro in ecu)

Titoli di Stato in ecu a tasso fisso, emessi con cedola unica e con scadenza annuale. L’ultima

emissione è stata rimborsata nel novembre 1994.

BTP (Buoni del Tesoro poliennali)

Titoli di Stato a tasso fisso con cedola semestrale emessi con durate comprese tra i 2 e i 30

anni. I BTP emessi a conversione delle passività in essere sul conto corrente di Tesoreria al

31 dicembre 1993 e collocati presso la Banca d’Italia hanno durate comprese tra i 20 e i 50

anni e cedole annuali. Dal l~ gennaio 1999 sono denominati in euro.

Bund

Titoli di Stato a medio e a lungo termine emessi dal governo tedesco.

Buyback

Operazione con la quale il Tesoro acquista sul mercato titoli di Stato, estinguendo

anticipatamente il proprio debito.

Cap e floor sui tassi d’interesse

I contratti cap e floor equivalgono a portafogli di opzioni sui tassi d’interesse. A date

prefissate, l’acquirente del cap ha il diritto di ricevere la differenza tra dati tassi di mercato e i

valori dei tassi determinati nel contratto, se tale differenza è positiva. Con il contratto floor

l’acquirente ha il diritto di ricevere la differenza, se positiva, tra i tassi del contratto e dati

tassi di mercato.

Capitalizzazione (vedi: Indice di capitalizzazione)

Capitalizzazione dei titoli quotati in borsa

La capitalizzazione di un titolo è il valore che si ottiene moltiplicando il prezzo di mercato del

titolo per il numero totale dei titoli emessi. Sommando la capitalizzazione di tutti i titoli del

listino si ottiene la capitalizzazione di borsa (o del mercato).

Capitalizzazione di borsa (vedi: Capitalizzazione dei titoli quotati in borsa)

Cassa integrazione guadagni (CIG)

Fondo gestito dall’INPS a carico del quale vengono parzialmente reintegrate le retribuzioni dei

lavoratori dipendenti nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa previsti dalla

legge. Nella rilevazione delle forze di lavoro i lavoratori in CIG dovrebbero autodichiararsi tra

gli occupati. Ai fini della stima dell’input complessivo di lavoro nell’economia si possono

riportare le ore di CIG a lavoratori occupati (occupati equivalenti in CIG) dividendole per

l’orario contrattuale.

CCT (vedi: Certificati del Tesoro)

Centri finanziari offshore

Centri finanziari in cui, a causa della favorevole regolamentazione dell’attività bancaria e

finanziaria e dei vantaggi di natura fiscale, vengono intermediati fondi raccolti e impiegati

principalmente in altri paesi; ne sono esempi le isole Bahamas, le isole Cayman, Singapore.

Certificati del Tesoro

Titoli obbligazionari emessi dal Tesoro – dal 10 gennaio 1999 denominati in euro – e suddivisi

in diverse tipologie:

CCT (Certificati di credito del Tesoro), a medio e a lungo termine, soggetti a indicizzazione

finanziaria delle cedole. Le cedole semestrali successive alla prima sono attualmente

indicizzate al rendimento dei BOT a 6 mesi relativo all’asta della fine del mese precedente il

periodo di decorrenza della cedola stessa, maggiorato di uno spread;

CTS (Certificati del Tesoro a sconto), in parte a tasso fisso, perché derivante da un prezzo

d’emissione sotto la pari, e in parte a tasso variabile, indicizzato al rendimento dei BOT a 12

mesi;

CTR (Certificati del Tesoro reali), a lungo termine a tasso fisso, il cui valore nominale è

annualmente rivalutato in base alle variazioni del deflatore del PIL al costo dei fattori;

CTO (Certificati del Tesoro con opzione), a tasso fisso, che danno facoltà al portatore di

chiedere il rimborso anticipato alla metà della vita del titolo;

CTE (Certificati del Tesoro in ecu), a medio e a lungo termine a tasso fisso denominati in ecu;

CTZ (Certificati del Tesoro zerocoupon), con scadenze di 18 e 24 mesi, privi di cedole.

Sono inoltre emessi certificati di credito del Tesoro a tasso fisso, utilizzati principalmente per

il ripianamento di debiti pregressi del settore pubblico.

Certificati di deposito (CD)

Titoli trasferibili, a tasso fisso o variabile, rappresentativi di depositi a scadenza vincolata.

Possono essere emessi da tutte le banche. I CD a breve termine hanno una scadenza

inferiore a 18 mesi, quelli oltre il breve hanno una scadenza pari o superiore a 18 mesi.

Certificati di investimento

Titoli aventi durata superiore a 12 mesi e taglio minimo unitario pari a 100 milioni di lire;

possono essere offerti in serie. Sono regolati dalle disposizioni della delibera CICR 3.3.1994,

attuativa dell’art. 11 del TU delle leggi in materia bancaria e creditizia, e dal DM 7.10.1994.

Chaebol

Grandi gruppi industriali della Corea del Sud, altamente diversificati, di proprietà e a gestione

familiare. La maggior parte di essi sono sorti dopo la guerra di Corea e sono stati la forza

trainante dello sviluppo economico.

Cheapest to deliver (vedi: Titoli consegnabili)

CIG (vedi: Cassa integrazione guadagni)

Circolante (o Contante)

Biglietti della Banca d’Italia, monete del Tesoro e depositi presso la Banca d’Italia del settore

non statale.

Club di Parigi

Struttura di coordinamento informale delle operazioni di ristrutturazione del debito pubblico

dovuto a creditori ufficiali. Le sue riunioni sono normalmente convocate dal paese debitore al

fine di condurre le negoziazioni a livello multilaterale. Alle riunioni partecipano, in veste non

ufficiale, anche i rappresentanti dell’FMI, della Banca Mondiale, deIl’OCSE e dell’UNCTAD, che

forniscono assistenza tecnica.

Commercial papers

Titoli a breve termine per la raccolta di fondi sui mercati nazionali.

Concambio

Operazione attraverso la quale un operatore propone di ritirare alcuni titoli in circolazione in

cambio di titoli con caratteristiche (quali, ad esempio, scadenze e cedole per le obbligazioni o

diritti di voto per le azioni) diverse, sulla base di un rapporto predeterminato, definito

rapporto di concambio.

Consiglio Ecofin

Consiglio dei ministri economici e finanziari della UE.

Conto corrente di tesoreria (vedi: Conto “Disponibilità del Tesoro per il servizio di tesoreria”)

Conto “Disponibilità del Tesoro per il servizio di tesoreria”

Conto istituito nel bilancio della Banca d’Italia ai sensi della L. 26.11.1993, n. 483, dove

vengono registrate giornalmente, dal I gennaio 1994, le operazioni di introito e di pagamento

connesse con l’espletamento del servizio di tesoreria. Il saldo iniziale su tale conto, pari a

poco più di 30.000 miliardi, è stato finanziato dal Tesoro mediante un collocamento di titoli

presso la Banca d’Italia a condizioni di mercato per il medesimo importo. Il conto non può

presentare saldi a debito del Tesoro: l’ipotetica insufficienza di fondi verrebbe scritturata in

un conto regolato al tasso ufficiale di sconto e la Banca sospenderebbe automaticamente i

pagamenti per conto del Tesoro fino all ‘estinzione del debito. Per assicurare che il saldo

attivo si mantenga sempre su livelli di sicurezza, la legge ha previsto che nel caso in cui il

saldo di fine mese si collochi al disotto di 30.000 miliardi, il Tesoro è tenuto a ricostituire tale

importo entro i tre mesi successivi. Se tale saldo risulta inferiore a 15.000 miliardi, il Tesoro,

entro il giorno 5 del mese successivo, deve inviare al Parlamento una relazione sul le cause

dell’insufficienza di fondi e sulle eventuali misure correttive. Infine, qualora il saldo di fine

mese risulti per tre mesi consecutivi inferiore all ‘importo di 30.000 miliardi, il Ministro del

Tesoro, entro il mese successivo, deve esporre al Parlamento le cause dell’insufficienza,

indicando gli eventuali provvedimenti correttivi. Sino al dicembre 1993, il Tesoro ha

intrattenuto con la Banca d’Italia, per il servizio (li tesoreria, un conto corrente. Il saldo di

tale conto, costantemente a debito del Tesoro dal 1969, era regolato al tasso annuo dell’1 per

cento e non poteva — ai sensi dell’art. 2 del D.lgs. 7.5. 1948,n. 544, modificato dalla L.

13.12. 1964,n. 1333 — superare a fine mese il 14 per cento delle spese finali del bilancio

dello Stato e dei successivi stati di variazione. Ai sensi della L. 26.11.1993, n. 483, le

passività in essere sul conto corrente di tesoreria al 31 dicembre 1993 sono state trasferite su

un conto transitorio presso la Banca d ‘Italia; in conversione del conto transitorio sono

successivamente stati assegnati alla Banca d’Italia titoli a lungo termine per 76.206 miliardi

remunerati all’1 percento. Sulle giacenze del conto “disponibilità” la Banca corrisponde

semestralmente un interesse pari a quello medio dei BOT emessi nel semestre. Inoltre,

qualora tale tasso risulti inferiore a quello medio percepito sui titoli di Stato assegnati alla

Banca all’atto della costituzione del deposito, deve essere riconosciuto al Tesoro l’importo

differenziale di interessi idoneo ad assicurare la compensazione dell’onere dipendente dallo

scarto tra i suddetti tassi, fino al rimborso dei titoli di riferimento. Resta invece a carico della

Banca l’eventuale onere derivante da uno scarto di interesse in favore del Tesoro.

Contratti di riporto a contante

Contratti di borsa aventi per oggetto azioni e warrant negoziati a contante, che gli

intermediari possono stipulare per reperire i titoli e/o il contante necessari per regolare le

operazioni effettuate.

Contratti uniformi a termine

Contratti, stipulati in mercati regolamentati, che prevedono lo scambio di strumenti finanziari

a termine, quali i future e le opzioni su future, e le cui caratteristiche, relative alla scadenza,

agli ammontari e alla specie di titoli oggetto del contratto, sono uniformi.

Coupon stripping

L’operazione di coupon stripping consiste nella separazione delle componenti cedolari (strips)

dal valore di rimborso di un titolo (mantello). Con l’emanazione del DM 15.7.1998 sono state

disciplinate le operazioni di coupon stripping sui titoli di Stato, premessa indispensabile per la

negoziazione in forma separata delle cedole e del mantello dei titoli a tasso fisso. Le

operazioni possono essere realizzate in tempo reale attraverso la rete nazionale interbancaria

sui titoli depositati nella gestione accentrata (CAT).

Credit linked notes

Titoli negoziabili che incorporano un contratto derivato su crediti. Il pagamento degli

interessi, o degli interessi e del capitale, viene a dipendere dal verificarsi o meno di uno o più

eventi definiti credit events riguardanti la solvibilità di un soggetto terzo.

Crediti agevolati

Operazioni eseguite a tasso inferiore a quello di mercato in virtù di provvedimenti legislativi

che dispongono un concorso agli interessi.

Credito totale interno

Finanziamenti interni al settore non statale (vedi: Finanziamenti al settore non statale);

debito del settore statale sull’interno.

CTE (vedi: Certificati del Tesoro)

CTO (vedi: Certificati del Tesoro)

CTR (vedi: Certificati del Tesoro)

CTS (vedi: Certificati del Tesoro)

CTZ (vedi: Certificati del Tesoro)

Curva dei rendimenti

Esprime la relazione tra i rendimenti percentuali di obbligazioni prive di cedole (o di altra

categoria omogenea di titoli) e le loro scadenze.

Dealer

Intermediario finanziario che opera sia in proprio sia per conto terzi.

Debito pubblico

Con il termine (senza ulteriori specificazioni) si intende generalmente la consistenza delle

passività del settore pubblico. La voce è al netto delle attività vantate dal Tesoro nei confronti

della Banca d’Italia. Le passività considerate includono: titoli a medio e a lungo termine

collocati sul mercato (inclusi i CTZ), BOT e BTE sul mercato, raccolta postale, debiti nei

confronti di enti creditizi, altri debiti interni, debiti esteri, debiti verso la Banca centrale. Il

debito relativo alle altre aggregazioni di enti pubblici è definito in maniera analoga; tuttavia,

per quanto riguarda le Amministrazioni pubbliche, ai fini della procedura dei disavanzi

eccessivi sancita dal Trattato sulla UE e, in particolare, dal regolamento CE 22.11.1993, n.

3605, viene utilizzata la definizione che considera le passività al lordo delle attività del Tesoro

nei confronti della Banca d’Italia.

Depositi overnight presso l’Eurosistema

Operazioni dell’Eurosistema che le controparti, su loro iniziativa, possono utilizzare per

costituire presso le BCN depositi overnight remunerati a un tasso di interesse prestabilito.

Depositi overnight, time deposits, depositi a tempo

Overnight: depositi interbancari a brevissimo termine, posti in essere nel giorno stesso della

negoziazione ed estinti il primo giorno lavorativo successivo.

Tom-next o tomorrow-next: depositi di tipo overnight, negoziati nel giorno per consegna nel

primo giorno lavorativo successivo ed estinti nel secondo giorno lavorativo successivo.

Spot-next: depositi di tipo overnight, negoziati nel giorno per consegna nel secondo giorno

lavorativo successivo ed estinti nel terzo giorno lavorativo successivo.

Corporate: depositi di tipo overnight, negoziati nel giorno per consegna nel terzo giorno

lavorativo successivo ed estinti nel quarto giorno lavorativo successivo.

Time-deposits: depositi interbancari con scadenza inferiore a 30 giorni per consegna nel

giorno stesso.

Depositi a tempo: depositi interbancari per consegna a 2 giorni con vincolo pari a 1

settimana, 2 settimane, 1, 2, 3, 6, 9 e 12 mesi.

Depositi transnazionali (Cross-border deposits)

Depositi detenuti al di fuori del paese di residenza del detentore.

Derivati (vedi: Strumenti derivati)

Differenziale lettera-denaro (Bid-ask spread)

Margine esistente tra il prezzo al quale un intermediario si impegna a vendere i titoli (lettera)

e il prezzo al quale egli si impegna ad acquistarli (denaro). Sul mercato interbancario questo

differenziale è dato dal margine tra il tasso d’interesse al quale sono offerti i fondi su una

determinata scadenza (lettera) e il tasso al quale i fondi sono domandati sulla medesima

scadenza (denaro).

Diritti speciali di prelievo (DSP)

Unità di conto composta fino al 31 gennaio 1998 di quantità fisse delle valute di Stati Uniti,

Giappone, Germania, Francia e Regno Unito. Dal 1° gennaio 1999, le valute di Francia e

Germania sono state sostituite dall’euro, con un peso pari alla somma dei pesi da esse

precedentemente detenuti. La composizione del paniere viene rivista ogni 5 anni; l’ultima

revisione è entrata in vigore nel gennaio 1996.

Disavanzo corrente (vedi: Saldo corrente)

Discount

Forma di distribuzione al dettaglio che si distingue per le particolari politiche di vendita

adottate, basate su un più limitato assortimento di prodotti, prevalentemente senza

indicazione di marca o con marchio proprio, e su un risparmio dei costi del personale e della

logistica interna.

Domestic currency swap (DCS)

Contratto tra residenti in Italia, regolato in euro, con il quale i contraenti si impegnano a

trasferire dall’uno all’altro, con riferimento a una somma prefissata, il differenziale tra il tasso

di cambio dell’euro rispetto a una data valuta estera concordato al momento del contratto e il

cambio effettivamente vigente alla data di stipula del contratto stesso.

Durata finanziaria

Costituisce un indicatore del rischio di tasso d’interesse a cui è sottoposto un titolo o un

portafoglio obbligazionario. La durata finanziaria di Macaulay – quella a cui si fa più

comunemente riferimento – è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti

per interessi e capitale associati a un titolo obbligazionario. Si può dimostrare che essa

misura l’elasticità del prezzo di un titolo rispetto al rendimento (rapporto tra variazione

percentuale del prezzo e variazione percentuale del rendimento). La durata finanziaria

modificata misura invece la semi-elasticità del prezzo di un titolo rispetto al rendimento

(rapporto tra variazione percentuale del prezzo e variazione assoluta del rendimento).

Ecofin (vedi: Consiglio Ecofin)

Economie di recente industrializzazione asiatiche

Corea del Sud, Hong Kong (Cina), Singapore, Taiwan (Cina).

Enti locali

Rappresentano l’insieme di Comuni, Province e Comunità montane. Per ciascuna categoria di

enti viene predisposto il conto di cassa (dal Ministero del Tesoro) e il conto economico

consolidato (dall’Istat).

Eonia (Euro overnight index average)

Media ponderata dei tassi overnight comunicati alla BCE da un campione di 57 banche

operanti nell’area dell’euro.

Euro

Nome prescelto dal Consiglio europeo di Madrid (15-16 dicembre 1995) per la moneta unica

europea introdotta dal l° gennaio 1999 secondo lo scenario stabilito dallo stesso Consiglio.

Euro clear

Il sistema Euro clear, costituito nel 1981 dalla Morgan Guaranty Trust di Bruxelles, effettua

servizi analoghi a quelli offerti dalla Cedel (vedi). Euro clear, come Cedel con cui risulta

collegato attraverso il meccanismo chiamato bridge, partecipa ai principali sistemi nazionali di

deposito accentrato.

Euro1

Sistema di netting multilaterale per pagamenti Cross-border in euro gestito dall’Euro Banking

Association (EBA) Clearing Company. Al sistema partecipano le banche insediate in un paese

della UE. Euro I garantisce il regolamento di ordini di pagamento tra i partecipanti mediante

l’utilizzo di un meccanismo di accodamento dei pagamenti con limiti all’esposizione stabiliti

bilateralmente e multilateralmente. La copertura del rischio di insolvenza è ottenuta mediante

la costituzione, da parte dei partecipanti, di depositi remunerati per un ammontare

complessivo pari alla massima esposizione che può verificarsi nel sistema.

Euro-commercial paper (ECP)

Titoli a breve termine, emessi da operatori privati, non sostenuti dall’apertura di linee di

credito bancario o dall’impegno dell’intermediario finanziario a sottoscrivere i titoli non

collocati (vedi: Note issuance facilities).

Eurolire

Lire depositate fuori dall’Italia. I depositi in eurolire comprendono anche i depositi in lire di

non residenti detenuti presso banche italiane. Per obbligazioni in eurolire si intendono le

obbligazioni denominate in lire e collocate prevalentemente fuori dall‘Italia.

Euromercato

Insieme delle transazioni su valute depositate fuori dai confini del paese di emissione

(eurovalute) e su titoli emessi da non residenti in valuta diversa da quella dei paesi in cui

avviene il collocamento (eurotitoli o eurobbligazioni).

Euronote

Titolo a breve termine negoziabile emesso nell’ambito di una note issuance facility (vedi) o di

un programma di Euro-commercial paper (vedi).

Eurosistema (vedi anche: Sistema europeo di banche centrali)

Comprende la BCE e le banche centrali nazionali degli Stati membri che hanno introdotto

l’euro nella terza fase della UEM (vedi anche: Area dell’euro). Vi partecipano attualmente Il

banche centrali nazionali. È governato dal Consiglio direttivo e dal Comitato esecutivo della

BCE.

Fabbisogno

Saldo, valutato in termini di cassa, delle partite correnti, di quelle in conto capitale e di quelle

di natura finanziaria. Può essere inoltre espresso come saldo fra le accensioni e i rimborsi di

prestiti (che rappresenta il ricorso all’indebitamento nei confronti di altri soggetti, in forma di

titoli, crediti bancari e altri strumenti finanziari). Nel primo caso il fabbisogno viene calcolato

dal lato della “formazione”, nel secondo da quello della “copertura” (vedi lo schema alla voce:

Indebitamento netto).

Fabbisogno primario

Fabbisogno calcolato al netto delle uscite per interessi passivi.

Federal funds (vedi: Tasso sui federal funds)

Fib30

Contratti future sull’indice di borsa Mib3O.

Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato

Fondo previsto dalla L. 27.10.1993, n. 432, e successive modificazioni, avente l’obiettivo di

ridurre la consistenza dei titoli di Stato in circolazione mediante acquisti sul mercato ovvero

rimborso dei titoli in scadenza a partire dal 10 gennaio 1995. La L. 23.12.1996, n. 662, ha

modificato l’art. 4 della L. 432 del 1993 istitutiva del fondo, allo scopo di prevederne

un’ulteriore modalità di utilizzo per l’acquisto di partecipazioni azionarie possedute da società

delle quali il Tesoro sia unico azionista, ai fini della loro dismissione. Il fondo è alimentato dai

proventi delle dismissioni di beni e attività dello Stato, dal gettito derivante da entrate

straordinarie dello Stato, da eventuali assegnazioni da parte del Ministero del Tesoro, dai

proventi di donazioni e disposizioni testamentarie e dai proventi della vendita di attività

mobiliari e immobiliari confiscate dall’autorità giudiziaria in relazione a somme sottratte

illecitamente all’Amministrazione pubblica. Sulle giacenze del fondo la Banca d’Italia

corrisponde semestralmente un interesse pari a quello medio dei BOT emessi nel semestre

precedente.

Il decreto del Ministro del Tesoro del 13.10.1995 dispone che le operazioni di acquisto

possono essere effettuate mediante incarico conferito dal Ministro del Tesoro alla Banca

d’Italia o ad altri intermediari individuati tra gli operatori “specialisti” in titoli di Stato, con

l’indicazione del prezzo massimo accoglibile, oppure mediante asta competitiva riservata agli

operatori “specialisti”, gestita dalla Banca d’Italia.

Forward rate agreements (FRA)

Contratti, generalmente scambiati su mercati over-the-counter (vedi), con cui le parti si

accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra il valore calcolato applicando

all’ammontare dell’operazione un tasso d’interesse predeterminato e il valore ottenuto sulla

base del livello assunto da un tasso di riferimento prescelto dalle parti.

Future

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a

una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati

organizzati, dove viene garantita la loro esecuzione.

General Arrangements to Borrow (GAB)

Accordi istituiti nel 1962 ed emendati nel 1983, che prevedono, in particolari condizioni di

crisi del sistema monetario internazionale, la messa a disposizione dell’FMI di crediti da parte

dei paesi del G10 e dell’Arabia Saudita per un totale di 18,5 miliardi di DSP. La partecipazione

dell’Italia è di 1.105 milioni di DSP. A supplemento delle risorse dei GAB, nel 1996 sono stati

concordati i New Arrangements to Borrow (vedi), entrati in vigore nel novembre 1998.

Golden share

Strumento con cui nell’esperienza britannica di privatizzazione alcuni poteri speciali di veto e

di gradimento nella scelta degli acquirenti privati sono stati attribuiti (nello statuto delle

imprese privatizzate) allo Stato, di solito in via transitoria, al fine di tutelare gli interessi

pubblici in taluni settori.

Green Shoe

Nell’ambito del collocamento di azioni, è l’opzione che l’emittente offre ai consorzi di garanzia

e di collocamento di acquistare al prezzo di offerta, entro un breve periodo dopo la data del

collocamento, un ulteriore ammontare di azioni da classare presso gli investitori. Il termine

deriva dal primo caso di impiego di questo strumento, sperimentato dalla Green Shoe

Manufacturing Company.

Gruppo dei Dieci

Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti,

Svezia, Svizzera.

Gruppo dei Sette

Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

Hedge funds

Organismi finanziari, localizzati generalmente in centri offshore o negli Stati Uniti,

contraddistinti dal numero ristretto dei soci partecipanti e dall’elevato investimento minimo

richiesto. Non hanno vincoli in materia di obiettivi e strumenti di investimento e possono

assumere posizioni finanziandosi anche con forti indebitamenti. Sono soggetti a una

normativa prudenziale più limitata rispetto agli altri operatori finanziari.

Idem

Mercato dei prodotti derivati su titoli azionari e indici di borsa, istituito dalla Consob con

delibera del 2.11.1994, n. 8625. Attualmente vi vengono trattati contratti future sull’indice di

borsa Mib30 (Fib30), opzioni sullo stesso indice (Mibo30) e opzioni su singoli titoli azionari

(Iso).

Insider trading

Attività di negoziazione effettuata sulla base di informazioni riservate in violazione della L.

17.5.1991, n. 157.

Investitori istituzionali

Comprendono: le compagnie di assicurazione, i fondi pensione (vedi), gli OICVM (vedi) e le

SIM (vedi).

ISAE

Istituto di studi e analisi economica, istituito il 4 gennaio 1999 in seguito alla fusione di Isco e

Ispe; effettua le indagini congiunturali precedentemente eseguite dall’Isco, utilizzando la

stessa metodologia.

ISO (Individuai stock option)

Contratto di opzione su singoli titoli azionari quotati nella borsa italiana.

Istituto monetario europeo (IME)

È stato costituito il l~ gennaio 1994, con l’avvio della seconda delle tre fasi della UEM, ed è

stato posto in liquidazione il 1° giugno 1998 secondo quanto previsto dal Trattato di

Maastricht. I compiti principali dell’istituto erano: la predisposizione del quadro

regolamentare, organizzativo e logistico necessario per l’attuazione della fase finale,

caratterizzata da una moneta e una politica monetaria uniche; la promozione del

coordinamento delle politiche monetarie degli Stati membri; il controllo del funzionamento

dello SME. Nel giugno 1998 è stata istituita la Banca centrale europea, che è subentrata

all’IME.

Joint venture

Società di capitali costituita con la partecipazione di più imprese anche di diversa nazionalità.

Lead-manager-bookrunner

È la banca incaricata di guidare i sindacati di collocamento per le emissioni sull’euromercato.

I criteri applicati per il riconoscimento e il mantenimento della qualifica di lead-managerbookrunner

sul mercato dell’eurolira sono contenuti nel Codice di autoregolamentazione per

l’ammissione e il mantenimento della qualifica di lead-manager-bookrunner per emissioni

abbligazianarie in eurolire diffuso nel novembre 1995 dal gruppo delle banche lead-manager

sul mercato dell’eurolira.

Lettera (vedi: Differenziale lettera-denaro)

Leva finanziaria (vedi: Leverage)

Leverage

Indicatore di struttura finanziaria volto a cogliere il peso relativo del capitale di rischio e dei

mezzi di terzi nel passivo delle imprese. È costituito dal rapporto tra i debiti finanziari (a

breve, a medio e a lungo termine) e il capitale azionario.

Leveraged buyout

Operazione di acquisizione di società finanziata con capitale di prestito.

LIBOR (London interbank offered rate)

Tasso d’interesse a breve termine per le principali eurovalute sul mercato interbancario di

Londra.

LIFFE (London International Financial Futures Exchange)

Mercato dei contratti future di Londra.

Market makers

Intermediari finanziari specializzati, il cui compito è quello di garantire liquidità e spessore al

mercato. Essi hanno di solito obblighi quantitativi di presenza continuativa sul mercato e, a

volte, di competitività dei prezzi in acquisto (denaro) e in vendita (lettera) a cui si impegnano

a concludere le transazioni.

Marking to market

Metodo di valutazione, utilizzato nell’ambito dei mercati dei future e delle opzioni, in base al

quale il valore della posizione netta di ciascun operatore viene determinato quotidianamente

sulla base degli ultimi prezzi di mercato.

MATIF (Marché à Terme Intemational de France)

Mercato dei contratti future di Parigi.

Mercati ristretti

Mercati complementari a quelli ufficiali di borsa per titoli che hanno un regime di circolazione

anomalo e/o che sono emessi da società con attività prevalentemente regionale.

Mercato dei blocchi

Mercato complementare a quello ordinario di borsa, limitato alle transazioni di titoli di importo

particolarmente elevato rispetto a quello usuale. Il Consiglio di borsa determina

semestralmente per ogni titolo il quantitativo minimo a partire dal quale la transazione può

transitare sul mercato dei blocchi.

Mercato interbancario dei depositi (MID)

Mercato per la negoziazione di depositi interbancari attraverso il circuito telematico, al quale

possono partecipare le banche. Sono negoziabili l’overnight, il tomorrow-next, lo spot-next, il

call money (deposito a vista rimborsabile con preavviso dì 48 ore), i depositi a tempo con

valuta a pronti o differita (di due giorni) e i depositi vincolati a giorni (depositi fino a un

massimo di 14 giorni di calendario) (vedi: Depositi overnight, time deposits, depositi a

tempo). Fino al 23 gennaio 1998 il regolamento delle transazioni in base monetaria aveva

luogo attraverso la procedura Memorandum elettronico o mediante addebitamenti diretti sul

conto di gestione. Dal 26 gennaio 1998 tali transazioni sono regolate in BIREL.

Mercato italiano dei future (MIF)

È il mercato italiano dei future, istituito con decreto del Ministro del Tesoro del 18.2.1992; si

avvale dello stesso circuito usato per le negoziazioni dell’MTS.

Mercato over-the-counter (vedi: Over-the-counter)

Mercato primario dei valori mobiliari

Mercato nel quale vengono offerti i titoli di nuova emissione.

Mercato regolamentato dei pronti contro termine

È il mercato italiano telematico, gestito dalla società MTS SpA, in cui vengono negoziati

contratti pronti contro termine in titoli di Stato; è stato istituito con DM 24.10.1997 e le

negoziazioni hanno avuto inizio il 12.12.1997. I contratti pronti contro termine consistono in

una vendita di titoli a pronti e contestuale impegno di riacquisto a termine (per la

controparte, in un simmetrico impegno di acquisto a pronti e vendita a termine); il prezzo è

espresso in termini di tasso di interesse annuo. Esistono due tipi di contratti: general

collaterale special repo. Il primo, per il quale non viene indicato il titolo sottostante, ha come

finalità la concessione di un finanziamento garantito da titoli, che permette di ridurre i rischi

di controparte; nel secondo tipo, che presenta di norma tassi di interesse più bassi del primo,

l’obiettivo principale è il prestito di un titolo specifico.

Mercato secondario dei valori mobiliari

Mercato nel quale vengono scambiati titoli già in circolazione.

Mercato telematico dei titoli di Stato (MTS)

Circuito telematico per la contrattazione sul mercato secondario di titoli di Stato, istituito con

decreto del Ministro del Tesoro dell’8.2.1988.

Mercato telematico delle opzioni (MTO)

Mercato, istituito con decreto del Ministro del Tesoro del 24.2.1994, sul quale vengono

negoziate opzioni su future su titoli di Stato; si avvale dello stesso circuito telematico del

MTF.

Mercato unico

È definito dall’art. 3 del Trattato sulla UE come un mercato caratterizzato dall’eliminazione,

fra gli Stati membri, degli ostacoli alla libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali.

E entrato in vigore il l° gennaio 1993.

Merchant bank

Società di intermediazione finanziaria, la cui attività consiste principalmente nel collocamento

di titoli e nella partecipazione al capitale di altre imprese, prevalentemente con l’obiettivo di

favorirne la riorganizzazione aziendale, lo sviluppo produttivo o il soddisfacimento delle

esigenze finanziarie.

Mib30

Indice dei corsi dei 30 titoli azionari più scambiati sul mercato di borsa italiano, rettificati per

le operazioni sul capitale. La composizione dell’indice viene rivista semestralmente.

Mibo30

Contratto di opzione sull’indice Mib3O.

MID (vedi: Mercato interbancario dei depositi)

Midex

Indice dei corsi composto da 25 titoli selezionati tra quelli più scambiati e a maggior

capitalizzazione sul mercato di borsa italiano dopo quelli inclusi nel Mib3O (vedi). La

composizione dell’indice viene rivista semestralmente, in concomitanza con quella del Mib3O.

MIF (vedi: Mercato italiano dei future)

Moneta

Gli aggregati monetari dell’area dell’euro comprendono:

Ml: circolante e depositi in conto corrente;

M2: Ml, depositi con durata prestabilita fino a due anni, depositi rimborsabili su preavviso fino

a tre mesi;

M3: M2, pronti contro termine, obbligazioni con scadenza originaria fino a due anni, quote di

fondi comuni monetari e titoli di mercato monetario.

Fino alla fine del 1998 la Banca d’Italia ha utilizzato le seguenti definizioni:

Ml: circolante, conti correnti liberi delle banche e postali, assegni circolari, vaglia cambiari e

depositi in conto corrente presso il Tesoro;

M2: Ml, CD delle banche, depositi delle banche a risparmio e in conto corrente vincolati,

libretti postali;

M2 estesa: M2, depositi presso filiali estere delle banche italiane.

La definizione di M2 in vigore dal gennaio 1997 al dicembre 1998 non comprendeva i

CD delle banche con scadenza non inferiore a 18 mesi.

MTO (vedi: Mercato telematico delle opzioni)

MTS (vedi: Mercato telematico dei titoli di Stato)

Multioption facilities (vedi: Note issuance facilities)

New Arrangements to Borrow (NAB)

Accordi tra I’FMJ e 25 paesi (quelli del Gb, gli altri industriali e gli “emergenti” asiatici),

concordati nel 1996 e in vigore dal 17 novembre 1998. Prevedono che, in particolari

condizioni di crisi, odi pericolo per la stabilità, del sistema monetario internazionale, i

partecipanti all’accordo forniscano all’FMI risorse di credito addizionali a quelle dei General

Arrangements to Borrow (vedi), sino a un totale di 34 miliardi di DSP. L’Italia partecipa sino a

un totale di 1.772 milioni di DSP. Gli accordi resteranno in vigore per 5 anni e potranno

essere rinnovati.

Non-underwritten facilities

Operazioni di finanziamento che non comportano né l’impegno a sottoscrivere i titoli non

collocati, né l’apertura di linee di credito (es. Eurocommercial paper e Mediumterm note).

North American Free Trade Agreement (NAFTA)

Accordo di libero scambio in vigore dal l~ gennaio 1994 tra Stati Uniti, Canada e Messico.

Prevede la liberalizzazione degli investimenti e degli scambi di servizi e prodotti industriali

all’interno dell’area.

Obbligazioni bancarie

Titoli di debito che impegnano la banca emittente al rimborso del capitale oltre che degli

interessi, di ammontare fisso o variabile nell’arco della durata prestabilita. La normativa di

vigilanza prescrive che la durata media di una emissione non possa scendere al di sotto dei

24 mesi. L’eventuale rimborso anticipato non può essere effettuato prima di 18 mesi e deve

essere esplicitamente previsto dal regolamento di emissione.

Obbligazioni con warrant (vedi: Warrant)

Obbligazioni convertibili in azioni

Sono titoli obbligazionari che attribuiscono al possessore il diritto di convertirli, nei termini e

con le modalità prefissate, in azioni della società emittente o di altre società.

Obbligazioni della Repubblica (vedi: Prestiti della Repubblica)

Offerta pubblica di acquisto (vedi: OPA)

OICR (Organismi di investimento collettivo del risparmio)

La voce comprende gli OICVM (vedi) e gli altri fondi comuni di investimento.

OICVM (Organismo di investimento collettivo in valori mobiliari)

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare (aperti e chiusi, italiani ed esteri)

e le società di investimento a capitale variabile (Sicav).

OPA (Offerta Pubblica di Acquisto)

Offerta rivolta al pubblico e finalizzata all’acquisto di strumenti finanziari. È disciplinata dal

D.lgs. 24.2.1998, n. 58, che ha sostituito la L. 18.2.1992, n. 149; la legge, allo scopo di

garantire trasparenza dell’informazione e correttezza dei comportamenti, indica la procedura

che deve essere seguita dall’offerente. Nel caso di società italiane con azioni ordinarie quotate

in mercati regolamentati italiani, è previsto l’obbligo da parte di chi, in seguito ad acquisti a

titolo oneroso, pervenga a detenere una quota superiore al 30 per cento di offrire ai restanti

azionisti l’acquisto della totalità delle azioni ordinarie della società eccedenti la quota che egli

precedentemente deteneva (OPA obbligatoria); la legge indica i parametri sulla base dei quali

deve essere determinato il prezzo di offerta. Sono previste ipotesi di esenzione dall’obbligo.

In particolare, l’obbligo è escluso in caso di offerta ai restanti azionisti – prima dell’acquisto

che porterebbe a detenere una quota superiore al 30 per cento – di acquisire almeno il 60 per

cento delle azioni della società soddisfacendo ulteriori condizioni indicate dalla legge (OPA

preventiva). La fattispecie della cosiddetta OPA residuale configura l’obbligo da parte di chi

venga a detenere una partecipazione superiore al 90 per cento di promuovere un’OPA sul

restante capitale della società, se entro quattro mesi non ha ripristinato un flottante

sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni; il prezzo di offerta per

l’OPA residuale è fissato dalla Consob.

Operazioni di rifinanziamento marginale

Operazioni dell’Eurosistema che le controparti, di loro iniziativa, possono utilizzare per

ottenere, dietro prestazione di garanzie, credito overnight a un tasso di interesse prestabilito.

Operazioni di rifinanziamento principali (vedi: Operazioni della Banca d’Italia)

Operazioni temporanee delle banche

Vendite (acquisti) di titoli “a pronti” alla (dalla) clientela, alla (dalla) Banca d’Italia, a (da)

altri enti creditizi da parte delle banche e contestuale acquisto (vendita) a termine” degli

stessi titoli da parte del cedente (cessionario) a un prezzo concordato al momento della

stipula del contratto (nel caso delle operazioni con la Banca d’Italia, il prezzo è determinato

mediante asta). Vengono ricondotte nelle segnalazioni statistiche di Vigilanza quelle

operazioni che prevedono l’obbligo di successivo riacquisto (rivendita) a termine. Le vendite

temporanee alla clientela ordinaria effettuate dalle banche con raccolta a breve termine sono

state assoggettate, dal gennaio del 1983 all’aprile del 1991, alla riserva obbligatoria, al pari

dei depositi.

Opzioni

Rappresentano il diritto, ma non l’impegno, di acquistare (cali option) o di vendere (put

option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato entro oppure a una data futura

determinata.

Ordini con limite di prezzo

Ordini di acquisto o di vendita in cui vengono riportati la quantità richiesta e il prezzo

massimo (se in acquisto) o minimo (se in vendita) a cui si desidera effettuare la transazione.

Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (vedi: OJCVM)

Organizzazione mondiale per il commercio (OMC)

Organismo internazionale istituito dal Trattato deìl’Uruguay Round (vedi); ha iniziato a

operare il l° gennaio 1995. Ha il compito di sorvegliare l’applicazione dei trattati riguardanti

gli scambi internazionali di beni e servizi e la protezione della proprietà intellettuale, di gestire

il sistema di risoluzione delle controversie commerciali e di promuovere la liberalizzazione in

settori ancora protetti. Ha sede a Ginevra.

Overnight (vedi: Depositi overnight)

Overthecounter

Mercato non soggetto al controllo di un’apposita autorità che lo regolamenti.

Paesi del Mercosur

Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay.

Paesi dell’OCSE

Australia, Austria, Belgio, Canada, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania,

Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda,

Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Spagna, Stati Uniti, Svezia,

Svizzera, Turchia, Ungheria.

Paesi industriali

Paesi dell’OCSE (vedi) meno Corea del Sud, Messico, Polonia, Repubblica ceca, Turchia e

Ungheria.

Principali paesi industriali

Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

Paesi della UE

Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi

Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia.

Paesi dell’area dell’euro

Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi,

Portogallo, Spagna.

Altri paesi dell’OCSE

Tutti i paesi dell’OCSE (vedi) con eccezione dei sette principali paesi industriali (vedi).

Paesi in via di sviluppo (PVS)

Escluso Israele, sono i paesi non compresi tra quelli industriali (vedi), tra quelli di recente

industrializzazione (vedi), o tra quelli dell’Europa centrale e orientale (vedi) e dell’ex URSS

(vedi)

Parità dei poteri di acquisto (PPA)

Tassi di cambio che uguagliano i poteri di acquisto delle diverse monete.

Patto dì stabilita e crescita

Adottato dal Consiglio europeo di Amsterdam nel giugno del 1997 sulla base di quanto

deliberato dal Consiglio di Dublino del dicembre 1996, il Patto completa la definizione delle

regole di politica di bilancio indicate nel Trattato sulla UE (vedi: Trattato sull’Unione europea).

Con il Patto i paesi della UE si impegnano a rispettare l’obiettivo di medio termine di un saldo

di bilancio vicino al pareggio o positivo. Il Patto, che è costituito da una Risoluzione e da due

Regolamenti del Consiglio, stabilisce inoltre i limiti temporali per i vari livelli d’intervento della

Procedura dei disavanzi eccessivi (vedi), l’entità e le condizioni di applicazione delle sanzioni e

le caratteristiche dei Programmi di stabilità e di convergenza che dovranno essere

rispettivamente presentati dai paesi partecipanti e non partecipanti alla moneta unica fin

dall’avvio.

Posizioni aperte (Open interest)

Nei mercati future, le posizioni aperte sono rappresentate dal totale delle operazioni di

acquisto/vendita a termine che non sono state chiuse dagli investitori con operazioni di segno

inverso.

Preference shares

Titoli che associano a forme di remunerazione ancorate ai tassi di mercato caratteristiche di

subordinazione particolarmente accentuate, ad esempio il mancato recupero negli esercizi

successivi degli interessi non corrisposti dalla banca e la perdita definitiva del diritto alla

remunerazione in caso di azzeramento per perdite del capitale della banca. Le istruzioni di

Vigilanza fissano le condizioni in base alle quali le preference shares possono essere

computate nel patrimonio di base delle banche e dei gruppi bancari.

Prestiti della Repubblica

Titoli obbligazionari a tasso fisso o variabile emessi dal Tesoro italiano sui mercati esteri sotto

la denominazione di Republic of Italy. Sono solitamente stilati nelle principali valute degli

euromercati quali dollari, yen, euro.

Prestiti sindacati

Prestiti organizzati e garantiti da un consorzio di banche e altre istituzioni finanziarie.

Prestiti subordinati

Strumenti di finanziamento, il cui schema negoziale prevede che i portatori dei documenti

rappresentativi del prestito siano soddisfatti successivamente agli altri creditori in caso di

liquidazione dell’ente emittente.

Prestito standby

Meccanismo per il finanziamento degli squilibri della bilancia dei pagamenti di breve periodo

dei membri dell’FMI. Assicura al paese beneficiano la possibilità di ottenere finanziamenti in

successive tranches. Gli esborsi sono subordinati al rispetto da parte del beneficiano di un

programma macroeconomico concordato con l’FMI. Il rimborso deve essere effettuato fra i 3

e i 5 anni dalla data di utilizzo.

Prezzi al consumo

Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale

Indice dei prezzi al dettaglio calcolato dall’Istat su un campione di 930 beni e servizi

rappresentativi dei consumi finali delle famiglie italiane nell’anno 1998. A livello

nazionale è calcolato aggregando i dati rilevati in tutti i capoluoghi di provincia. I dati

sono pubblicati per 209 voci di prodotto, 107 categorie, 38 gruppi e 12 capitoli di spesa.

Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati

Indice dei prezzi al dettaglio calcolato dall’Istat su un campione di 930 beni e servizi

rappresentativi dei consumi finali delle sole famiglie dei lavoratori dipendenti non

agricoli (esclusi i dirigenti) nel 1998. Dal gennaio 1999 a livello nazionale è calcolato

aggregando i dati rilevati in tutti i capoluoghi di provincia. In precedenza era calcolato

aggregando i dati rilevati in tutti i capoluoghi di regione. I dati sono pubblicati per 209

voci di prodotto, 107 categorie, 38 gruppi e 12 capitoli di spesa.

Indici armonizzati dei prezzi al consumo

Indici dei prezzi al dettaglio calcolati per ciascun paese dell’area dell’euro dagli Istituti

nazionali di statistica sulla base delle metodologie comuni indicate dall’Eurostat. I dati

sono pubblicati per 63 classi di prodotto, 29 categorie e 12 capitoli di spesa.

Prezzi alla produzione dei prodotti industriali

Indice dei prezzi, rilevati dall’Istat, che si formano nelle transazioni relative a merci vendute

dai produttori industriali sul mercato interno. I dati sono pubblicati per 159 gruppi, 28

divisioni e 16 settori, coerentemente con la classificazione delle attività economiche

ATECO91. I prodotti sono classificati anche in relazione alla destinazione finale, per la quale i

dati pubblicati distinguono tra beni di consumo, beni di investimento e intermedi.

Prezzi istituzionali

Prezzi di riferimento utilizzati a livello comunitario nella regolamentazione dei mercati agricoli

europei. Pur essendo di diversa natura a seconda del prodotto, possono essere ricondotti a

tre tipologie: prezzo obiettivo o indicativo, che rappresenta il prezzo di equilibrio a cui

dovrebbe tendere il mercato intemo europeo; prezzo di intervento, che costituisce il prezzo

minimo garantito agli agricoltori, al di sotto del quale la Comunità attua interventi diretti di

ritiro dal mercato e stoccaggio del prodotto; prezzo soglia, che rappresenta il prezzo minimo

di entrata, applicato alle frontiere comunitarie, per i prodotti agricoli importati dai paesi non

comunitari.

Primary dealers (vedi: Operatori principali)

Prime rate

Tasso d’interesse sui prestiti concessi dalle banche alla clientela di primo ordine; la

rilevazione è curata dall’ABI.

Procedura dei disavanzi eccessivi

Ai sensi dell’art. 104c del Trattato di Maastricht, la Commissione della UE sorveglia

l’evoluzione dei conti pubblici dei paesi membri e ne verifica la conformità ai criteri di

convergenza ivi fissati; qualora essi non siano rispettati, predispone una relazione in base alla

quale il Consiglio dei Ministri economici e finanziari vota a maggioranza qualificata circa

l’esistenza o meno di un disavanzo eccessivo. In caso affermativo, lo stesso Consiglio formula

raccomandazioni agli Stati interessati ai fini dell’eliminazione della situazione di disavanzo

eccessivo (vedi: Patto di stabilità e crescita).

Prodotti derivati (vedi: Strumenti derivati)

Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL)

Corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell’economia, diminuita dei consumi

intermedi e aumentata delle imposte indirette sulle importazioni. Il PIL è pari alla somma dei

valori aggiunti ai prezzi di mercato delle varie branche, diminuita dei servizi imputati del

credito e aumentata delle imposte indirette sulle importazioni.

Pronti contro termine (vedi: Operazioni della Banca d’Italia – Temporanee)

Punto base (Basis point)

Corrisponde a un centesimo di punto percentuale.

Raccolta bancaria

Comprende i depositi, le obbligazioni e i pronti contro termine passivi.

Rapporti interbancari

Rapporti di conto intrattenuti tra le banche sotto forma di depositi interbancari (liberi o

vincolati), di conti correnti di corrispondenza e di finanziamenti.

Rapporto di turnover

Misura il grado di mobilità, o di liquidità, di uno stock di attività finanziarie. E calcolato come

rapporto tra il volume di scambi e la consistenza in essere di attività finanziarie.

Rating

Esprime la valutazione, da parte di un’agenzia privata specializzata, del merito di credito di

un soggetto emittente obbligazioni sui mercati finanziari internazionali, ovvero della

probabilità che questi faccia fronte puntualmente al servizio del debito. Il rating fornisce agli

operatori finanziari un’informazione omogenea sul grado di rischio degli emittenti e riveste

una grande importanza per gli investitori che non sono adeguatamente attrezzati per

un’analisi autonoma del rischio di credito. L’assegnazione di un rating agevola per gli

emittenti il processo di fissazione del prezzo e di collocamento dei titoli emessi. Per questi

motivi, i soggetti che desiderano collocare titoli sui mercati finanziari internazionali sono

indotti a richiedere una valutazione del loro merito di credito alle aziende di rating. In alcuni

casi, anche in relazione all’importanza del soggetto emittente, le agenzie possono assegnare

d’iniziativa un rating che, in questo caso, viene definito “implicito”. Le agenzie definiscono

una graduatoria, diversa per le obbligazioni a breve e a lungo termine, in funzione del grado

di solvibilità dell’emittente; questa graduatoria prevede, per il debito a lungo termine, un

massimo di affidabilità AAA (assenza di rischio); sotto tale livello sono previsti vari tipi di

ulteriori classificazioni. Le principali agenzie di rating sono circa una decina e sono dislocate

soprattutto negli Stati Uniti. Le più rappresentative sono Standard and Poor’s e Moody’s, le

uniche, tra l’altro, che forniscano una gamma completa di valutazione, differenziata sia per

tipologia dell’emittente che per strumento finanziario.

Rendimento medio effettivo

Tasso di sconto da applicare alle prestazioni future offerte dal titolo per ottenere un valore

attuale pari al corso o al prezzo di emissione.

Rendistato

Media mensile dei rendimenti di un campione di titoli pubblici a tasso fisso, attualmente

costituito dai BTP con vita residua superiore all’anno.

Republic of Italy (vedi: Prestiti della Repubblica)

Requisiti patrimoniali

Capitale minimo richiesto a un intermediario finanziario, commisurato al tipo di attività svolta

e ai rischi finanziari a cui esso è esposto.

RIBOR (Rome interbank offered rate)

Tasso d’interesse calcolato come media semplice delle 10 migliori quotazioni lettera (vedi), di

importo superiore a 5 miliardi, rilevate a mezzogiorno sul mercato interbancario dei depositi

(MID) dall’ATIC.

Rischio di credito

Eventualità per il creditore che un’obbligazione finanziaria non venga assolta né alla scadenza

né successivamente.

Rischio di liquidità

Eventualità per il creditore che un’obbligazione finanziaria non venga assolta alla scadenza,

ma con ritardo non predeterminato anche se breve. Nei sistemi di pagamento prende la

denominazione di rischio di regolamento.

Rischio sistemico

Rischio che l’insolvenza o il fallimento di uno o più intermediari determini generalizzati

fenomeni di ritiro dei depositi, provocando insolvenze o fallimenti a catena di altri

intermediari. Nei sistemi di pagamento, rischio che l’incapacità di un partecipante ai sistemi di

compensazione di assolvere alle proprie obbligazioni dia luogo all’inadempienza a catena di

altri aderenti e/o di altri circuiti di regolamento.

Riserva obbligatoria

Regime della riserva obbligatoria dell’Eurosistema – Dal 1 gennaio 1999 la riserva obbligatoria

nell‘area dell’euro è disciplinata dal Regolamento n. 2531/1998 del Consiglio europeo (G.U.

delle Comunità europee 27.11.1998 L. 318) e dal Regolamento della BCE n. 2818/1998 (G.U.

delle Comunità europee 30.12.1998 L. 356). Il Regolamento della BCE ha stabilito che

l’aggregato soggetto comprende le seguenti passività delle banche denominate in qualsiasi

valuta: depositi, titoli di debito, titoli di mercato monetario e pronti contro termine. Sono

escluse le passività nei confronti della BCE e delle banche centrali dei paesi che hanno

adottato l’euro nonché delle altre banche soggette alla riserva obbligatoria dell’Eurosistema.

Si applica una aliquota pari a zero alle passività con scadenza superiore ai due anni e per i

pronti contro termine, al 2 per cento alle rimanenti. L’Eurosistema ha adottato il meccanismo

della mobilizzazione della riserva obbligatoria, che prevede un rispetto dell’obbligo in media.

Il “periodo di mantenimento” va dal 24 al 23 del mese seguente: l’adempimento degli

obblighi è osservato se la media dei saldi di fine giornata del conto di riserva durante tale

periodo non è inferiore all’importo dovuto, calcolato sulla base delle consistenze rilevate alla

fine del mese precedente. Le banche possono movimentare l’intero ammontare del deposito.

La misura della remunerazione della riserva obbligatoria è pari al tasso medio delle

“operazioni di rifinanziamento principali” effettuate dall’Eurosistema durante il periodo di

mantenimento. Nel nuovo regime viene riconosciuta una esenzione di 100.000 euro dalla

riserva dovuta.

Riserve bancarie

Riserve libere delle banche, riserva obbligatoria e riserva a cauzione di assegni circolari e a

copertura garantita e (fino all’agosto 1988) deposito infruttifero commisurato allo

sconfinamento dal massimale.

Riserve libere delle banche

Biglietti della Banca d’Italia, monete del Tesoro (cosiddetta cassa contante); depositi liberi

presso la Banca d’Italia; dall’ottobre 1990 riserve in eccesso, costituite dal saldo sul conto di

riserva meno l’obbligo medio e, fino al maggio 1994, dai depositi liberi presso la Banca

d’Italia delle banche con raccolta a breve termine non soggette a obblighi di riserva (vedi:

Riserva obbligatoria); depositi liberi presso il Tesoro; margine disponibile in conto

anticipazione ordinaria con la Banca d’Italia (quota non utilizzata del credito aperto).

L’aggregato è al netto delle disponibilità delle banche presso la Banca d’Italia da imputarsi

alle procedure di contabilizzazione della liquidazione mensile di borsa.

Risparmio gestito (vedi: Gestioni di patrimoni mobiliari)

Saldo primario

Saldo riferito ai conti pubblici, calcolato al netto degli interessi passivi.

Saldo strutturale

Saldo del bilancio pubblico valutato nell’ipotesi di crescita del PIL pari al potenziale. Non

include, quindi, le entrate e le uscite imputabili esclusivamente al ciclo.

Saldo tendenziale

Saldo dei conti pubblici valutato nell’ipotesi di assenza di interventi da parte dell’autorità di

politica di bilancio.

Scarto di emissione

Differenza tra il valore nominale di un titolo e il suo prezzo all’emissione.

Scoperto infragiornaliero (Overdraft)

Credito accordato, a fronte del versamento di titoli a garanzia, dalla Banca centrale a un ente

creditizio per un periodo inferiore a una giornata, attivato con l’avvio del Regolamento lordo

(BIREL) nel giugno 1997.

SEAQ International (Stock Exchange Automated Quotations International)

Circuito telematico dell’International Stock Exchange di Londra per la contrattazione

all’ingrosso di titoli azionari esteri.

Servizio del debito

Si riferisce al pagamento degli interessi e delle rate di ammortamento sul debito accumulato.

Settore pubblico

Amministrazioni pubbliche, ex Aziende autonome dello Stato e aziende municipalizzate e

regionalizzate (vedi lo schema alla voce: Operatore pubblico).

Settore statale

Stato (bilancio e tesoreria), Cassa DD.PP., Agenzia per la promozione dello sviluppo del

Mezzogiorno (soppressa dal 15 aprile 1993, ai sensi del DL 3.4.1993, n. 96), ex Aziende

autonome dell‘Amministrazione centrale. Tra le passività del settore statale sono incluse

quelle relative alle altre ex Aziende autonome, il cui onere è stato posto a carico dello Stato

(vedi lo schema alla voce: Operatore pubblico).

Sicav (Società di investimento a capitale variabile)

Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari costituiti in forma societaria, introdotti

nel nostro ordinamento dal D.lgs. 25.1.1992, n. 84, ora disciplinati dal TU

dell’intermediazione finanziaria.

SIM (Società di intermediazione mobiliare)

Società – diverse dalle banche e dagli intermediari finanziari vigilati – autorizzate alla

prestazione di servizi di investimento ai sensi del TU dell’intermediazione finanziaria. Per

servizi di investimento si intendono le seguenti attività, qualora abbiano per oggetto

strumenti finanziari: le negoziazione per conto proprio e per conto terzi; il collocamento; la

gestione su base individuale di portafogli di investimento per conto terzi; la ricezione e la

trasmissione di ordini nonché la mediazione. Le SIM sono sottoposte alla vigilanza della Banca

d’Italia e della Consob.

Sistema di compensazione

Insieme delle infrastrutture, delle procedure tecnicooperative e delle norme giuridiche che

consentono ai partecipanti di scambiarsi e compensare le reciproche ragioni di debito e

credito, provvedendo al regolamento dei soli saldi finali a chiusura del ciclo operativo. I saldi

possono essere calcolati su base bilaterale (cioè nei confronti di ciascuna controparte) o su

base multilaterale (nei confronti del sistema nel suo complesso).

Sistema di regolamento lordo (vedi anche: BIREL e Consegna contro pagamento)

Insieme delle infrastrutture, delle norme e delle procedure tecniche e operative che

consentono ai partecipanti di regolare singole operazioni o reciproche obbligazioni

direttamente su conti presso la Banca centrale e, per le transazioni in titoli, presso i sistemi di

deposito accentrato dei valori mobiliari.

Sistema europeo di banche centrali (SEBC)

Il SEBC è composto dalla BCE e dalle banche centrali nazionali di tutti e 15 gli Stati membri,

ossia comprende, oltre ai membri dell’Eurosistema, anche le banche centrali nazionali degli

Stati membri che non hanno introdotto l’euro all’inizio della terza fase della UEM. Il SEBC è

governato dal Consiglio direttivo e dal Comitato esecutivo della BCE. Un terzo organo

decisionale della BCE è il Consiglio generale.

Sistema monetario europeo (SME) (vedi anche: Sistema monetario europeo Il)

Accordo di cooperazione monetaria tra i paesi della UE, entrato in funzione il 13 marzo 1979

e terminato il 31 dicembre 1998 con l’inizio della terza fase della UEM, avente come obiettivo

la creazione di un’area di stabilità monetaria in Europa. Esso comprendeva: l’istituzione

dell’ecu quale unità di conto e strumento di riserva e di regolamento nella UE, amministrato

dal Fondo europeo per la cooperazione monetaria fino al 31 dicembre 1993 e

successivamente dall’IME (vedi: Istituto monetario europeo); i meccanismi di cambio e di

intervento (vedi: Accordi europei di cambio); il sostegno finanziario a breve termine e il

concorso finanziario a medio termine, meccanismi comunitari per il finanziamento della

bilancia dei pagamenti.

Sistema monetario europeo II (SME II) (vedi anche: Sistema monetario europeo)

Entrato in vigore il 1° gennaio 1999, è l’accordo di cambio che sostituisce gli AEC. Fornisce

l’assetto per la cooperazione nelle politiche del cambio tra l’area dell’euro e gli Stati membri

che non ne fanno parte dall’inizio della terza fase. L’adesione allo SME II è volontaria;

tuttavia, si può presumere che gli Stati membri con deroga vi partecipino. Attualmente, la

corona danese e la dracma greca partecipano allo SME Il con bande di oscillazione intorno al

tasso centrale con l’euro di ±2,25 e ± 15 per cento rispettivamente.

Società di gestione del risparmio (SGR)

Società per azioni alle quali è riservata la possibilità di prestare congiuntamente il servizio di

gestione individuale e collettiva di patrimoni. In particolare, sono autorizzate a istituire fondi

comuni di investimento, a gestire fondi di propria o altrui istituzione, nonché patrimoni di

Sicav, e a prestare il servizio di gestione su base individuale di portafogli di investimento.

Società di intermediazione mobiliare (vedi: SIM)

Società di investimento a capitale variabile (vedi: Sicav)

Società non finanziarie (vedi: Settori istituzionali)

Specialisti

Categoria di operatori principali sull’MTS con particolari impegni e facoltà. Sono soggetti a

requisiti patrimoniali e di operatività più elevati degli altri operatori principali. Sul mercato

primario sono tenuti a sottoscrivere almeno il 3 per cento delle emissioni lorde annue, di cui

l’l per cento in CCT, l’l per cento in BTP e CTZ e lo 0,5 per cento in BOT; sul mercato

secondario devono mantenere una quota delle negoziazioni annue pari ad almeno l’l,5 per

cento. Devono inoltre assicurare una presenza continuativa sul mercato per garantirvi

adeguate condizioni di liquidità. Gli specialisti hanno, nel contempo, accesso esclusivo ad

appositi collocamenti di titoli e sono gli unici operatori a proporre operazioni a titolo definitivo

alla Banca d’Italia.

Spot-next (vedi: Depositi overnight)

Stabilizzatori automatici

Meccanismi economici, legati a fattori istituzionali, tendenti a contenere le fluttuazioni

cicliche. Un esempio è costituito dall‘imposta personale sul reddito: data la progressività

dell’imposta, un ‘espansione/contrazione dell’attività economica determina una

crescita/riduzione del prelievo che attenua la variazione del reddito. Si dicono automatici

perché i loro effetti si manifestano in assenza di provvedimenti discrezionali.

Standby (vedi: Prestito standby)

Stanze di compensazione

Centri presso i quali si svolgono attività concernenti la compensazione. In Italia, presso le

Stanze di compensazione, gestite dalla Banca d’Italia, vengono effettuate le attività

riguardanti la Recapiti locale e, in alcune di esse, le liquidazioni dei titoli. Dal 12 ottobre 1998

le attività citate sono circoscritte alle Stanze di Roma e Milano. Il DM 6.6.1989 ha istituito

Stanze di compensazione presso tutti i capoluoghi di regione e ha previsto Sezioni staccate in

tutti i rimanenti capoluoghi di provincia.

Strumenti derivati

Attività finanziarie il cui valore è determinato da quello di altri titoli scambiati sul mercato. Tra

gli strumenti negoziati sui mercati regolamentati si ricordano i future e le opzioni. Tra quelli

scambiati sui mercati over-the-counter si ricordano gli swap e i contratti forward.

Swap sui tassi d’interesse e sulle valute

Operazione consistente nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo determinate

modalità contrattuali. Nel caso di uno swap sui tassi d’interesse, le controparti si scambiano

flussi di pagamento di interessi calcolati su un capitale nozionale di riferimento in base a

criteri differenziati (ad es. una controparte corrisponde un flusso a tasso fisso, l’altra a tasso

variabile). Nel caso di uno swap sulle valute, le controparti si scambiano specifici ammontari

di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che riguardano sia

il capitale sia gli interessi.

SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications)

Rete interbancaria per il trattamento di operazioni finanziarie internazionali. Creata e gestita

da banche, la rete è ora accessibile anche alle seguenti categorie di operatori non bancari:

agenti di cambio (brokers) e operatori di borsa (dealers), istituzioni di compensazione e di

deposito e istituti autorizzati allo scambio di titoli.

TARGET (TransEuropean Automated RealTime Gross Settlement Express Transfer System)

Sistema di regolamento lordo in tempo reale che le banche centrali della UE hanno realizzato

per la terza fase della UEM per la gestione dei pagamenti d’importo rilevante in moneta unica.

E costituito dai sistemi di regolamento nazionali e dalle infrastrutture necessarie a collegarli

(vedi: BIREL e Interlinking).

Tasso di attività (vedi: Indagine sulle forze di lavoro)

Tasso di cambio effettivo

Indice sintetico del valore esterno di una moneta, costruito come media ponderata dei tassi di

cambio della moneta stessa rispetto alle altre divise. I tassi di cambio effettivi nominali e reali

sono rispettivamente basati sui tassi di cambio bilaterali nominali e reali; questi ultimi sono i

tassi di cambio nominali corretti per l’andamento dei prezzi o dei costi.

Tasso Lombard

Tasso d’interesse sui prestiti a breve termine, assistiti da garanzia, concessi dalla Bundesbank

alle aziende di credito in Germania.

Tasso pensions

Tasso d’interesse sui prestiti a 510 giorni concessi dalla Banca centrale alle aziende di credito

in Francia.

Tasso sul federal funds

Tasso d’interesse a brevissimo termine sul mercato statunitense dei fondi federali, in cui si

scambiano le riserve in eccesso detenute dalle aziende di credito presso la Riserva federale.

Sebbene si tratti di un rendimento di mercato, costituisce un riferimento per l’azione della

Riserva federale; di conseguenza è da considerarsi un importante indicatore dell’orientamento

della politica monetaria statunitense.

Titoli barrier

Titoli il cui rendimento risulta legato, in tutto o in parte, alla permanenza temporale di un

parametro predefinito al di sotto o al di sopra di una soglia prefissata.

Titoli consegnabili

Nei contratti future sui titoli di Stato, sono le specie di titoli, appartenenti a un paniere

predeterminato, con i quali il venditore può assolvere l’obbligo della consegna a termine. Tra

di essi il più conveniente per la consegna è denominato cheapest to deliver.

Titoli corridor

Titoli il cui rendimento risulta legato, in tutto o in parte, alla permanenza temporale di un

parametro predefinito all’interno di un “corridoio” di valori delineato da una soglia minima e

una massima.

Titoli di Stato

Titoli obbligazionari del Tesoro italiano. Comprendono i Prestiti della Repubblica, emessi sui

mercati esteri, e le seguenti tipologie di titoli emessi sul mercato interno: BOT (vedi), BTE

(vedi), BTP (vedi) e Certificati del Tesoro (vedi).

Titoli fixed reversefloater

Strumenti di tipo obbligazionario caratterizzati da durate generalmente lunghe e da cedole

fisse ed elevate nei primi anni di vita dei titoli e successivamente correlate in maniera inversa

all’andamento dei tassi di interesse.

Titoli reverse convertible

Titoli che abbinano a uno strumento di debito di tipo tradizionale un’opzione put, esercitabile

alla scadenza dall’emittente nei confronti del sottoscrittore, su una quantità predefinita di

un’attività finanziaria o di un parametro di largo mercato, ad un prezzo anch’esso prestabilito.

Titoli sintetici

Attività finanziarie che, attraverso l’abbinamento di due o più strumenti finanziari (di cui

solitamente almeno uno derivato), consentono di ottenere un’altra tipologia di strumenti

finanziari. Ad esempio, un titolo di debito a tasso fisso abbinato a uno swap che prevede il

pagamento del tasso fisso contro la corresponsione di un tasso variabile consente di

riprodurre per “sintesi” un titolo di debito a tasso variabile.

Titoli stanziabili

Sino alla fine del 1998, titoli che per legge potevano essere depositati a garanzia delle

operazioni di anticipazione presso la Banca d’Italia. Nell’ambito della previsione legislativa, la

Banca d’Italia stabiliva discrezionalmente le specie di titoli effettivamente depositabili a

garanzia delle operazioni di anticipazione. Essi erano: i titoli emessi o garantiti dallo Stato,

quelli in lire italiane emessi in Italia da organismi internazionali ai quali la Repubblica italiana

partecipava in qualità di Stato membro e le obbligazioni emesse dagli enti creditizi prive di

warrant o di vincoli di subordinazione. Tali titoli, con l’eccezione di quelli emessi dallo Stato,

dovevano essere quotati in mercati regolamentati.

Dal 1 gennaio 1999, i titoli accettati dalla Banca d’Italia e dalle altre banche centrali del SEBC

a fronte di operazioni di politica monetaria (pronti contro termine e anticipazioni) e di credito

infragiornaliero sono stabiliti dalla BCE (“attività idonee”). Essi comprendono titoli di emittenti

pubblici e privati con elevato standard creditizio, denominati in euro e rispondenti a specifici

criteri di idoneità; la lista di tali titoli è pubblica.

Tom-next o tomorrow-next (vedi: Depositi overnight)

Unione economica e monetaria (UEM) (vedi anche: Trattato sull’Unione europea)

Il Trattato sulla UE definisce le tre fasi del processo di realizzazione della UEM nella Unione

europea. La prima fase è iniziata nel luglio 1990 e si è conclusa il 31 dicembre 1993: è stata

caratterizzata principalmente dallo smantellamento di tutte le barriere interne al libero

movimento dei capitali in seno alla UE. La seconda fase della UEM è iniziata il 10 gennaio

1994: è stata caratterizzata dalla costituzione dell’IME, dal divieto di finanziamento monetario

e di accesso privilegiato alle istituzioni finanziarie per il settore pubblico e dall’obbligo di

evitare disavanzi eccessivi. La terza fase è iniziata il IO gennaio 1999, conformemente alla

decisione di cui all’articolo 109j (4) del Trattato, con il trasferimento delle competenze

monetarie degli il paesi partecipanti a tale fase all’Eurosistema e l’introduzione dell’euro.

Uruguay Round

Negoziato di liberalizzazione commerciale avviato a Punta del Este, in Uruguay, tra le nazioni

partecipanti al GATT nel settembre 1986 e concluso con l’accordo internazionale siglato

nell’aprile del 1994 a Marrakesh, in Marocco.

Valore nozionale

Valore dell’attività finanziaria a cui si riferisce il contratto in cui consiste uno strumento

derivato. Ad esempio, per uno swap sui tassi d’interesse, il valore nozionale è il capitale su

cui sono calcolati gli interessi scambiati dalle controparti (vedi: Swap sui tassi d’interesse e

sulle valute). Per un future su un indice di borsa – contratto nel quale le operazioni di vendita

o acquisto sono espresse in termini di valore di ciascuna delle “unità” che compongono

l’indice (ad es. in un contratto che fa riferimento a un indice pari a 132 si fissa un prezzo

unitario per ciascuna delle 132 “unità” che lo compongono) – il valore nozionale è calcolato

come prodotto tra il valore unitario dell’indice e il numero di unità dell’indice cui si riferisce il

contratto.

Valori mobiliari

Titoli di Stato, obbligazioni ordinarie e convertibili, azioni, quote di risparmio, warrant e diritti

di opzione, quote di fondi comuni mobiliari.

Vendite temporanee (vedi: Operazioni temporanee)

Vita media residua

Per ciascun comparto di titoli, è la media dei tempi mancanti alla scadenza di ciascun titolo

ponderata per il valore nominale degli importi di ciascun titolo in circolazione.

Volatilità implicita (o Volatilità attesa)

Variabilità del prezzo di un’attività finanziaria o reale, desunta dal valore delle opzioni di

acquisto o di vendita dell’attività stessa applicando formule quali quelle di Black (cfr. E Black,

The Pricing of Commodity Contracts, in Journal of Financial Economics, n. 12, 1976). Si

differenzia dalla volatilità storica, che è calcolata sulle effettive variazioni passate del prezzo

stesso.

Volume nozionale

Volume di scambio di uno strumento derivato calcolato con riferimento al valore nozionale

(vedi) del contratto che definisce lo strumento.

Warrant

Strumento negoziabile che conferisce al detentore il diritto di acquistare dall‘emittente o di

vendere a quest’ultimo titoli a reddito fisso o azioni secondo precise modalità.

Zerocoupon bond

Obbligazione priva di cedola, il cui rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di

emissione e il valore di rimborso.

SIGLARIO

PAESI

AT Austria

BE Belgio

BR Brasile

CH Cina

CZ Ceca, Repubblica

DE Germania

DK Danimarca

ES Spagna

FI Finlandia

FR Francia

GR Grecia

HK Hong Kong

HN Ungheria

IE Irlanda

IT Italia

KO Korea

JP Giappone

LU Lussemburgo

NL Paesi Bassi

NO Norvegia

PH Filippine

PO Polonia

PT Portogallo

SE Svezia

SP Singapore

TH Thailandia

TK Turchia

TW Taiwan

UE Unione Europea

UK Gran Bretagna

US Stati Uniti

ALTRE

ABI Associazione bancaria italiana

ACH Automated clearing house

ACI Automobil club italiano

AEC Accordi europei di cambio

AEM Azienda elettrica milanese

AIMA Azienda di Stato per gli interventi nel mercato agricolo

ANAS Ente nazionale per le strade

ANCE Associazione nazionale costruttori edili

ANFIA Associazione nazionale fra industrie automobilistiche

ANIA Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici

ARAN Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni

ASEAN Association of South-East Asian Nations

ASL Azienda sanitaria locale

Aspis Attività di spesa inter-strutture

ATIC Associazione tesorieri istituzioni creditizie

ATM Automated teller machine

BCC Banca di credito cooperativo

BCCI Bank of Commerce and Credit International

BCE Banca centrale europea

BCN Banche centrali nazionali

BdI: Banca d’Italia

BEI Banca europea per gli investimenti

BI Banca d’Italia

BI-COMP Banca d’Italia – Compensazione

BIR Bonifici di importo rilevante

BI-REL Banca d’Italia Regolamento lordo

BLS Bureau of Labor Statistics

BNL Banca nazionale del lavoro

BoE Bank of England

BoJ: Bank of Japan

BOE Bonifici esteri

BOT Buoni ordinari del Tesoro

BRI Banca dei regolamenti internazionali

BTE Buoni del Tesoro in ecu

BTP Buoni del Tesoro poliennali

CAAF Centro autorizzato di assistenza fiscale

C/A Current account (partite correnti)

Cassa DD.PP Cassa depositi e prestiti

CAT Conti accentrati in titoli

CBI Confederation of British Industry

CCBM Correspondent central banking model

CCCA Casse comunali di credito agrario

CCT Certificati di credito del Tesoro

CD Certificati di deposito

CE Comunità europea

CECA Comunità europea del carbone e dell’acciaio

Cedel Centrale de Livraison de Valeurs Mobilières

CEE Comunità economica europea

CICR Comitato interministeriale per il credito e il risparmio

c.i.f. Cost, insurance, freight (costo,assicurazione e nolo al confine del paese

dell’importatore)

CIG Cassa integrazione guadagni

CIPA Convenzione interbancaria per i problemi dell’automazione

CIPE Comitato interministeriale per la programmazione economica

CIS Credito industriale sardo

CLUP Costo del lavoro per unità di prodotto

Cogeban Convenzione per la gestione del marchio Bancomat

Confindustria Confederazione generale dell’industria italiana

Conif Coordinamento nuovi insediamenti Frascati

Consob Commissione nazionale per le società e la borsa

Covip Commissione di vigilanza sui fondi pensione

CPI Consumer price index (prezzi al consumo)

CPSS Committee on Payment and Settlement Systems

Crediop Consorzio di credito per le opere pubbliche

CRESME Centro ricerche economiche e sociologiche di mercato nell’edilizia

CTE Certificati del Tesoro in ecu

CTO Certificati del Tesoro con opzione

CTR Certificati del Tesoro reali

CTS Certificati del Tesoro a sconto

CTZ Certificati del Tesoro zero-coupon

DCS Domestic currency swap

DDL Disegno di legge

DD.LL. Decreti-legge

DD.MM Decreti ministeriali

DIT Dual income tax

DL Decreto-legge

D.lgs. Decreto legislativo

DM Decreto ministeriale

DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri

DPEF Documento di programmazione economico-finanziaria

DPR Decreto del Presidente della Repubblica

DSP Diritti speciali di prelievo

DVP Delivery versus payment

EAD Elaborazione automatica dei dati

EAF Euro Access Frankfurt

EBA Euro Banking Association

ECB European Central Bank (vedi BCE)

ECP Euro-commercial paper

ECOFIN Consiglio dei ministri economici e finanziari dell’unione europea

ECSDA European Central Securities Depositories Association

Ecu European currency unit

EIMA Ente per gli interventi sul mercato agricolo

Enasarco Ente nazionale assistenza agenti rappresentanti commercio

Enel Ente nazionale energia elettrica

ENI Ente nazionale idrocarburi

ENPACL Ente nazionale di previdenza e assistenza consulenti del lavoro

ENPAF Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti

ENPAIA Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli impiegati dell’agricoltura

ENPALS Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo

ENPAM Ente nazionale di previdenza e assistenza medici

Enpas Ente nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti statali

ENPAV Ente nazionale di previdenza e assistenza veterinari

Eonia Euro overnight indexed average

EPI Ente poste italiane

ESA Sistema europeo dei conti nazionali e regionali

ESAF Enhanced structural adjustment facility

EU European Union (vedi UE)

Euribor Euro interbank offered rate

EUROSTAT Istituto statistico delle Comunità europee

FCS Foreign currency swap

FECoM Fondo europeo di cooperazione monetaria

FED Federal Reserve Bank (banca centrale USA)

Fed Fund: Strumenti di rifinanziamento del sistema bancario USA da parte della Fed

FEOGA Fondo europeo di orientamento e di garanzia agricola

FIM Fondi comuni monetari

Flinp Flussi di input

FMI Fondo monetario internazionale

f.o.b. Free on board (franco a bordo al confine del paese dell’esportatore)

FOMC Federal Open Market Committee (Direttorio della Fed)

FPLD Fondo pensioni lavoratori dipendenti

FS Ferrovie dello Stato Società di trasporti e servizi per azioni

FX Foreign Exchange Market

GAB General Arrangements to Borrow

GAFI Gruppo di azione finanziaria internazionale

GATS General Agreement on Trade in Services

GATT General Agreement on Tariffs and Trade

GDP Gross Domestic Product (vedi PIL)

Gec Girofondi in lire di conto estero e controvalore in lire delle operazioni in

cambi

Gescal Gestione case per i lavoratori

GPL Gas petrolifero liquefatto

G-7 Gruppo dei sette principali paesi industriali

(Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti)

G-10 Gruppo dei dieci (Belgio; Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia,

Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia, Svizzera)

HICP Harmonised index of consumer prices (indice dei prezzi al consumo

armonizzati)

IAIS International Association of Insurance Supervisors

IBF International banking facilities

ICI Imposta comunale sugli immobili

Iciap Imposta comunale per l’esercizio di imprese, di arti e professioni

ICS Istituti di credito speciale (ora: banche con raccolta a medio e a lungo

termine)

Idem Italian Derivatives Market

IFM Istituzioni finanziarie monetarie

IFO Indice di fiducia delle imprese tedesche

ILO International Labor Organization (organizzazione internazionale del lavoro)

Ilor Imposta locale sui redditi

IME Istituto monetario europeo

IMI Istituto mobiliare italiano

INA Istituto nazionale assicurazioni

INADEL Istituto nazionale di assistenza per i dipendenti degli enti locali

INEA Istituto nazionale di economia agraria

INPDAI Istituto nazionale di previdenza dirigenti aziende industriali

INPDAP Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione

pubblica

INPGI Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani

INPS Istituto nazionale della previdenza sociale

INSEE Institut National de la Statistique et des Etudes Economiques

Invim Imposta sull’incremento del valore degli immobili

Invind Indagine annuale della Banca d’Italia sugli investimenti delle imprese

manifatturiere

lOSCO International Organization of Securities Commissions

Ipt Istituti di previdenza amministrati dal Ministero del Tesoro

IRAP Imposta regionale sulle attività produttive

IRFIS Istituto regionale per il finanziamento delle industrie siciliane

IRI Istituto per la ricostruzione industriale

Irpef Imposta sul reddito delle persone fisiche

Irpeg Imposta sul reddito delle persone giuridiche

ISAE Istituto di studi e analisi economica

ISIN International securities identification number

ISO International Organization for Standardization

Istat Istituto nazionale di statistica

Isvap Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo

Isveimer Istituto per lo sviluppo economico dell’Italia meridionale

IVA Imposta sul valore aggiunto

Kwh. Kilowattore

LAN Local area network

LIBOR London interbank offered rate

LIFFE London Intemational Financial Futures Exchange

LIFO Last in first out

MATIF Marché à Terme Intemational de France

M1-M2-M3-M4 Aggregati monetari

Mav Pagamento mediante avviso

ME Mondo economico

Mib Indice azionario della borsa valori di Milano

MID Mercato interbancario dei depositi

MIF Mercato italiano dei future

MOF Multi-option facilities

MOT Mercato obbligazionario telematico

MPC Monetary Policy Committee (Direttorio della Banca Centrale – BOE)

MTEP Milioni di tonnellate equivalenti-petrolio

MTO Mercato telematico delle opzioni

MTS Mercato telematico dei titoli di Stato

Nace/Clio Nomenclatura generale delle attività economiche nella UE classificazione

input/output

NAFTA North American Free Trade Agreement

NAPM National Association of Purchasing Managers

NIF Note issuance facilities

OCSE/OCDE/OECD Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico

OICR Organismi di investimento collettivo del risparmio

OICVM Organismo di investimento collettivo in valori mobiliari

OIS Overnight indexed swap

OMC Organizzazione mondiale per il commercio

ONLUS Organizzazioni non lucrative di utilità sociale

ONU Organizzazione delle nazioni unite

OPA Offerta pubblica di acquisto

OPAFS Opera di previdenza e di assistenza per i ferrovieri dello Stato

OPEC Organization of the Petroleum Exporting Countries

OPV Offerta pubblica di vendita

PAC Politica agricola comunitaria

PECO Paesi dell’Europa centro-orientale

PIL Prodotto interno lordo

PMI Purchasing managers index (indice dei direttori d’acquisto)

POS Point of sale

PPA Parità dei poteri di acquisto

PPI Producer price index (indice dei prezzi alla produzione)

PRA Pubblico registro automobilistico

PRISMA Procedura per la raccolta e l’informazione statistica sulle matrici aziendali

PSNCR Public sector net cash requirement

(Fabbisogno netto di cassa del settore pubblico)

PVP Payment versus payment

PVS Paesi in via di sviluppo

RD Regio decreto

RDL Regio decreto-legge

RIA Rapporti interbancari accentrati

Riba Ricevuta bancaria elettronica

RIBOR Rome interbank offered rate

RID Rapporti interbancari diretti

RNI Rete nazionale interbancaria

ROA Return on assets

ROE Return on equity

ROI Return on investment

RPP Relazione previsionale e programmatica

RPI Retail prices index (indice dei prezzi al dettaglio )

RPIX Retail prices excluding mortgage interest payments

Rtc Relazione sulla stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico

Sace Sezione speciale per l’assicurazione del credito all’esportazione

SEBC Sistema europeo di banche centrali

SEC Sistema europeo di conti

SESI Servizio elaborazioni e sistemi informativi

SGA Società per la gestione di attività SGA SpA

SGR Società di gestione del risparmio

SIA Società interbancaria per l’automazione

Sicav Società d’investimento a capitale variabile

SIDIEF Società italiana di iniziative edilizie e fondiarie

SIDIFO Sistema informativo per la distribuzione delle informazioni finanziarie e

operative

SIM Società di intermediazione mobiliare

Sinfonia Sistema informativo fondi comuni d’investimento aperti

SIPS Sistema interbancario di pagamenti tramite SIA

SME Sistema monetario europeo

SNP Système Net Protégé

SSB Società per i servizi bancari

SSBR State sector borrowing requirement (fabbisogno del settore statale)

SSN Servizio sanitario nazionale

Svimez Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno

SWIFT Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications

TAEG Tasso annuo effettivo globale

TARGET Trans-European automated real-time gross settlement express transfer

system

Tarsu Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani

Taurus Transfer and automated registration of uncertified stock

TAV Treno alta velocità

TEP Tonnellate equivalenti-petrolio

TFR Trattamento di fine rapporto

TOSAP Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche

TQP Trattamento di quiescenza del personale

TU Testo unico

TUIR Testo unico delle imposte sui redditi

TUS Tasso ufficiale di sconto

TWN. Terawattore (equivalente a un milione di Kilowattore)

UAEL Unità di attività economica locale

Ucimu Associazione costruttori italiani macchine utensili, robot e automazione

UEM Unione economica e monetaria

UIC Ufficio italiano dei cambi

UNCTAD United Nations Conference on Trade and Development

WGPS Working Group on EU Payment Systems

WPI Wholesale price index (indice dei prezzi all’ingrosso)


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